venerdì 25 aprile 2008

Tolleranza Zero

Si parla molto di “sicurezza” anche negli Stati Uniti, quest’anno, anche se fino ad ora il tema è più legato alla “sicurezza nazionale” che non alla criminalità, come appare dagli spot di Hillary Clinton e di John McCain, che trovate qui. Poiché in Italia, invece, il tema criminalità è scottante e, anche nel Partito Democratico, si sente molto dire che “la sicurezza non è né di destra né di sinistra” sarà bene affrontare il tema con un minimo di sistematicità. La “Tolleranza Zero”, come scrive Valentina Pasquali, nell’articolo qui sotto, è una teoria che risale agli anni Settanta, quando gli Stati Uniti dovettero affrontare un’ondata di criminalità molto preoccupante. Oggi si tirano i primi bilanci e ci si chiede: “Ma ha davvero funzionato? Che risultati ha avuto?”Il bilancio che ne fanno due studiosi come Bernard Harcourt e Jonathan Simon (vedi qui) è desolante: una politica che ha condotto all’incarcerazione di massa, a costi insostenibili, a una perpetuazione della paura in città senza ottenere risultati significativi. Del resto, “la sicurezza non è né di destra né di sinistra” ma dovrebbe essere ovvio che le soluzioni ai problemi della sicurezza possono essere di destra oppure di sinistra. Si può prendere come pensatore di riferimento Cesare Beccaria oppure Roberto Calderoli: i risultati non sono gli stessi.Prendiamo il caso della studentessa africana accoltellata da un rumeno la settimana scorsa a Roma e, fortunatamente, sopravvissuta. E’ stata l’occasione per una rincorsa sul tema della criminalità degli immigrati ma, secondo i dati ISTAT, la violenza sulle donne è commessa per la stragrande maggioranza da uomini italiani, spesso familiari delle malcapitate.I dati 2006 indicano che in Italia il 14,3% delle donne ha subito almeno una violenza fisica o sessuale dal partner; se si considerano solo le donne con un ex partner la percentuale arriva al 17,3%. Gli stupri e i tentati stupri sono commessi più frequentemente da amici (23,8%), conoscenti (12,3%), fidanzati o ex fidanzati (17,4%), mariti o ex mariti (20,2%), e solo in minima parte da estranei (3,5%). Avete letto bene: tre e mezzo per cento. Solo il 21% delle violenze sessuali avviene per strada. Avete letto bene: ventuno per cento, cioè una su cinque. Per il resto le violenze avvengono a casa propria o di amici e parenti. E' evidente dai dati che gli stupri commessi da sconosciuti, che siano italiani, cittadini comunitari o extracomunitari costituiscono una esigua minoranza. Il luogo più pericoloso non è la strada buia ma la cucina di casa propria.Non potendo espellere gli italiani che commettono violenze ai danni delle donne, cosa resta delle proposte della Lega e del Pdl? Solo demagogia, usata come pretesto per vincere elezioni, non per tutelare tutte le altre donne (la maggioranza) che subiscono violenze da italiani. Sarebbe bene che su problemi complessi come questo, il Partito democratico avviasse una riflessione seria, senza cedere alla tentazione di seguire le mode invece di guardare ai dati.
Fabrizio Tonello