sabato 29 novembre 2008

Un'anticipazione del discorso settimanale



Nell'eccezionale occasione del giorno del ringraziamento, Barack Obama parla di nuovo al Paese attraverso il sito change.gov.

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venerdì 28 novembre 2008

Sarah Palin e le sue più celebri interviste




Una raccolta delle performances di Sarah Palin.

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Per McCain la vita continua..




In uno dei primi interventi ufficiali dopo la delusione elettorale, il "guerriero" McCain si dice pronto a difendere il suo seggio senatoriale in scadenza nel 2010 e sorride a chi gli domanda di un'eventuale ulteriore chance presidenziale.

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giovedì 27 novembre 2008

Katie Couric rievoca la "storica" intervista a Sarah Palin




Katie Couric, ospite al David Letterman Show, ricorda la sua intervista a Sarah Palin, che, secondo molti osservatori, sancì l'inizio del declino per la candidata repubblicana alla vicepresidenza.

Segretario al Tesoro: Tim Geithner




La scelta di Tim Geithner è stata molto apprezzata dai mercati. In questo video di NBC ne discutono Nora O'Donnell, Andrea Mitchell, Trisha Regan e Chuck Todd.

mercoledì 26 novembre 2008

Barbara Walters intervista Barack e Michelle Obama - Parte prima

Barbara Walters intervista Barack e Michelle Obama - Parte seconda

Barbara Walters intervista Barack e Michelle Obama - Parte terza

Barbara Walters intervista Barack e Michelle Obama - Parte quarta

Barbara Walters intervista Barack e Michelle Obama - Parte quinta

Barbara Walters intervista Barack e Michelle Obama - Parte sesta

Vuoi lavorare per la nuova amministrazione Obama?


James Pfiffner, docente della George Mason University, discute con i giornalisti del periodo di transizione tra la vecchia e la nuova amministrazione Obama.

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lunedì 24 novembre 2008

Obama presenta la propria squadra economica

Cosa si aspettano gli americani da Obama?



Un'analisi in profondità di come gli americani hanno votato e di cosa vogliono dal nuovo presidente.

sabato 22 novembre 2008

Uno sguardo all'interno della transizione: l'ambiente



In questo video possiamo vedere un gruppo di esperti che probabilmente entreranno al governo con Obama. Sono quelli che faranno la politica ambientale degli Stati Uniti dopo il 20 gennaio 2009.

Il discorso settimanale di Obama, 22/11/2008



Barack Obama continua con la tradizione iniziata da Franklin Roosevelt di un appello settimanale ai suoi compatrioti (in video, anziché alla radio). Il presidente eletto, che entrerà in carica il 20 gennaio, si dedica interamente all'economia (Wall Street è andata malissimo questa settimana) e propone un piano di infrastrutture e di energie alternative che creino 2,5 milioni di posti di lavoro.

Geithner al Tesoro, Richardson al Commercio



Obama sembra voler completare rapidamente il suo governo, per rassicurare i mercati finanziari. In questo video, una panoramica realizzata dall'agenzia Reuter's.

venerdì 21 novembre 2008

Janet Napolitano

La popolare governatrice dell'Arizona è stata scelta da Obama per uno dei ruoli chiave della sua futura amministrazione. Janet Napolitano ricoprirà infatti la carica di segretario per la sicurezza interna, una carica istituita dopo l'11 settembre. In questo video, il suo intervento alla convention di Denver.

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mercoledì 19 novembre 2008

E ora che si fa?




John Judis, un giornalista di The New Republic, discute la crisi economica.

Tagli fiscali, economia "verde" e infrastrutture per uscire dalla crisi economica



Un programma per uscire dalla crisi, sempre dal Center for American Progress.

Un approccio diverso su Wall Street e i mutui



Un economista del Center for American Progress, uno dei nuovi Think Tank democratici, spiega perché il programma di salvataggio delle banche dovrebbe focalizzarsi sul solo problema dei mutui in sofferenza.

Chi è Rahm Emanuel?




RealNews si interroga sulla figura di Rahm Emanuel, ex deputato democratico dell'Illinois, ora designato da Obama quale capo di gabinetto alla Casa Bianca.

Obama e l'economia "verde"



Obama si rivolge a un gruppo di governatori sul tema dell'effetto serra e dell'economia "verde" che caratterizzerà la sua presidenza.

martedì 18 novembre 2008

Priorità per Obama: chiudere Guantanamo



Una lunga intervista con il giurista David Cole sulla necessità di chiudere Guantanamo.

I programmi di Obama nella sua prima intervista dopo la vittoria



"Abbiamo un sacco di lavoro da fare" dice il presidente eletto, calmo come sempre.

76 anni dopo, i Repubblicani sono ancora terrorizzati dal New Deal



Il premio Nobel Paul Krugman ha dovuto spiegare all'editorialista George Will che le sue idee sulla storia degli anni Trenta e della presidenza Roosevelt erano prive di fondamento.

Non è ancora finita...



Finite le elezioni? Non del tutto. C'è un importante seggio in Senato la cui sorte sarà decisa dal ballottaggio in dicembre. Questo è uno spot del candidato democratico contro il repubblicano uscente, Saxby Chambliss, favorito dai sondaggi.

lunedì 17 novembre 2008

Barack e Michelle insieme a "Sixty Minutes"



La prima intervista della coppia presidenziale. Un po' noiosa, ma...

Larry Summers sulle energie alternative



Larry Summers, segretario al Tesoro con Clinton (e candidato allo stesso posto nella futura amministrazione Obama) parla dell'effetto serra e del futuro di un'economia "verde".

Soros parla della crisi



Una video-intervista del Washington Post al celebre finanziere sulle prospettive economiche, completa di pubblicità.

domenica 16 novembre 2008

Il discorso settimanale di Obama

In attesa del 20 gennaio, Barack Obama ha aperto un nuovo sito internet (change.gov) attraverso il quale ogni settimana si rivolgerà agli americani con un discorso a tema. Il primo argomento affrontato è l'economia.

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sabato 15 novembre 2008

Le promesse di Obama su Guantanamo



Durante la campagna elettorale, Barack Obama ha più volte promesso di chiudere la base militare di Guantanamo.

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venerdì 14 novembre 2008

Sarah Palin: "Sono stata demolita da bloggers in pigiama"



La governatrice dell'Alaska ha dichiarato che le sue sfortune politiche erano da attribuire a dei giovinastri in pigiama che, nella cantina dei genitori, spargevano calunnie su di lei attraverso i loro blog. Questa è la risposta della celebre giornalista televisiva Rachel Maddow.

La conferenza stampa di Paulson sul salvataggio di Wall Street



Il Segretario al Tesoro Paulson spiega in questa conferenza stampa di avere completamente cambiato gli obiettivi originari del piano per evitare la catastrofe finaziaria. Ma ha l'autorità per farlo? Molti commentatori americani ne dubitano.

giovedì 13 novembre 2008

Colbert fa a pezzi Bush (e anche Woodward)



Un Bob Woodward piuttosto invecchiato, ospite di Stephen Colbert, parla dell'amministrazione Bush. Colbert è senza dubbio il miglior comico della sua generazione.

E adesso si ride un po' (a spese del New York Times)


Un'operazione estremamente ambiziosa del gruppo progressista Yes Men ha creato una finta edizione del New York Times (qui sopra), completa di sito web con una grafica del tutto simile all'originale. Il giornale annuncia la fine della guerra in Iraq e il tentativo di dar vita a una "economia sana di mente". L'edizione straordinaria (14 pagine) è stata distribuita principalmente a New York e a Los Angeles, in 1.200.000 copie, secondo il gruppo di autori.

E adesso si ride un po': le grandi beffe della campagna elettorale

Che Sarah Palin non fosse un genio si sapeva, ma alcuni grandi giornali americani (Los Angeles Times, New Republic) assieme alla rete televisiva Fox, sono caduti in un'elaborata trappola confezionata con arte da due burloni: la notizia (qui il video della Fox) che la governatrice dell'Alaska era incapace di dire se l'Africa fosse una nazione o un continente è inventata. All'origine della beffa due giovani registi, Eitan Gorlin e, nella foto qui sotto, Dan Mirvish. 


I due avevano creato un fittizio consigliere di McCain, con tanto di sito web, biografia e appartenenza a un inesistente Think Tank, lo "Harding Institute" (Warren Harding, un repubblicano, fu il 29° presidente degli Stati Uniti) e la beffa ha funzionato. In questo istruttivo articolo del New York Times, una dettagliata storia della carriera dei due.
Gorlin e Mirvish competono per la migliore beffa dell'anno con Sebastien Trudel e Marc-Antoine Audette (nella foto), gli autori della famosa telefonata della Palin con Nicolas Sarkozy. 


La telefonata è realmente avvenuta, come potete ascoltare qui, grazie al forte accento del Québec con cui i due comici canadesi parlano inglese, che ha fatto credere alla Palin di essere realmente in linea con il presidente francese.

martedì 11 novembre 2008

Dietro le quinte a Denver



Come si organizza una convention americana: un eccellente documentario (anche se ovviamente apologetico) su cosa accadeva dietro le quinte a Denver quando Obama divenne ufficialmente il candidato del partito.

Un po' di biografia...



Valerie Jarrett racconta la storia di Barack Obama.

lunedì 10 novembre 2008

Ralph Nader




Pur essendo stato meno considerato che in passato dai media, anche in queste presidenziali Ralph Nader si è piazzato al terzo posto, conquistando circa settecentomila voti. Eccolo in un curioso spot elettorale.

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domenica 9 novembre 2008

La prima conferenza stampa del neo-eletto Presidente Obama

Gli attacchi della Fox a Obama

Durante la lunga campagna elettorale Barack Obama ha dovuto superare l'ostracismo di alcuni importanti network conservatori. La popolare rete televisiva Fox News è stata una delle sue più accese nemiche.

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sabato 8 novembre 2008

La notte magica



Un montaggio della notte delle elezioni visto attraverso le TV americane.

venerdì 7 novembre 2008

I prodigi della tecnologia



Quella del 2008 e' stata l'elezione dei gadget televisivi, di cui la CNN si e' fatta portatrice principale. Eccovi l'ultima invenzione dall'Election Night. Wolf Blitzer intervista una reporter che e' in realta' a Chicago, ma che appare in studio via ologramma...

Supporter di McCain. Il day after

Seppur severamente sconfitto, John McCain ha raccolto circa 56 milioni di voti, molti dei quali nelle zone rurali del paese. In questo filmato, realizzato da Al Jazeera, la delusione di alcuni sostenitori repubblicani.

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Obama ha vinto. Ma ora che si fa?

Un divertente video realizzato da "The Onion". Secondo il giornale satirico infatti, la vittoria di Obama, dopo due anni di estenuante campagna, sta provocando inattese conseguenze in molti dei suoi attivisti. Avendogli dedicato tutto il proprio tempo ora molti di loro non sanno più che fare e non riescono a riempire le proprie giornate.

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giovedì 6 novembre 2008

La nuova mappa politica degli Stati Uniti



Questa mappa interattiva, cortesia di DailyKos, permette di osservare i risultati stato per stato e circoscrizione per circoscrizione. In blu i voti per i democratici, in rosso per i repubblicani, in grigio gli stati non ancora assegnati (in realtà i delegati del North Carolina sono stati definitivamente assegnati a Obama, mentre quelli del Missouri dipendono da nuovi conteggi perché soltanto 6.000 schede, su oltre 2.800.000 voti espressi, dividono i due candidati). Un'altra mappa, graficamente molto chiara, è quella del New York Times.

"L'Africa? E dov'è?"



Le urne si sono chiuse da nemmeno 24 ore e i repubblicani già cominciano a darsi la colpa l'un l'altro per la sconfitta di martedì 4 novembre. Da un servizio della TV vicina ai conservatori, Fox, emerge che i collaboratori di McCain sapevano perfettamente della abissale ignoranza di Sarah Palin al momento in cui fu scelta come candidato alla vicepresidenza ma fecero finta di niente, sperando di riuscire a farle tenere la bocca chiusa in tutte le occasioni in cui non era dietro il TelePrompTer (il leggio trasparente su cui i politici leggono il testo del discorso dando l'impressione che sia spontaneo). Ascoltare per credere.

mercoledì 5 novembre 2008

Obama è il nuovo presidente




Davanti ad una folla sterminata, dal Grant Park di Chicago, Barack Obama pronuncia il discorso della vittoria.

McCain riconosce la sconfitta




John McCain riconosce la sconfitta e si dichiara pronto a collaborare con Barack Obama, il nuovo presidente degli Stati Uniti d'America.

martedì 4 novembre 2008

McCain: lo sprint finale



Oggi, a partire dalle 12 ora italiana, si vota negli Stati Uniti. A poche ore dall'apertura dei seggi, il candidato repubblicano ha messo in rete questo video dal ritmo frenetico, che inizia con immagini girate da un aliscafo, per dare la sensazione di una volata verso la vittoria.

Dopo i lupi, gli orsi polari



Gli ecologisti attaccano Sarah Palin per la sua indifferenza verso il processo di riscaldamento globale del pianeta e la sua opposizione a misure di protezione delle specie in pericolo, come gli orsi polari.

Michelle Obama al lavoro in New Mexico



Una visita della moglie del candidato democratico a uno degli uffici di propaganda elettorale.

lunedì 3 novembre 2008

Obama: "C'è molto da fare"

Prima le case, ora i sostenitori...



I momenti più autodistruttivi nella campagna elettorale di John McCain sono stati quelli in cui rivelava la sua età, un tema diventato politicamente esplosivo dopo la scelta di una candidata alla vicepresidenza controversa come Sarah Palin. Il tema dell'età e della memoria di McCain è emerso quando ha risposto di non ricordare di quante case fosse proprietario e si presenta di nuovo in questo video, nel quale il senatore dell'Arizona dimentica il nome di uno dei suoi più importanti sostenitori, l'ex segretario di Stato George Shultz.

Un appello agli elettori dalla Florida



Il governatore Charles Crist sostiene McCain ma, al contrario del 2000 e del 2004, quest'anno la Florida tende verso Obama.

Palin a Sarkozy: "Andiamo a caccia insieme"



Sarah Palin dice a Sarkozy che "si divertiranno un sacco insieme" andando a caccia (chissà Carla Bruni cosa ne pensa). Per fortuna, il "Sarkozy" della telefonata che potete ascoltare in questo video era un attore canadese che fingeva di parlare un inglese maccheronico, con forte accento parigino. La beffa è perfettamente riuscita.

Topolino, le macchine per votare e i possibili brogli elettorali



Di fronte alle accuse di brogli legati all'afflusso di molti nuovi elettori, i democratici hanno prodotto questo video. Nel frattempo, un collaboratore di Karl Rove dovrà presentarsi oggi davanti al giudice per essere interrogato su cosa avvenne nelle elezioni del 2004 in Ohio.

domenica 2 novembre 2008

Schwarzenegger a fianco di McCain



Nel suo bizzarro tedesco/inglese, il governatore della California Arnold Schwarzenegger è andato in Ohio a sostenere il candidato repubblicano. Schwarzenegger è sposato con una Kennedy e si era perfino parlato di lui per un posto nell'amministrazione Obama

Un sostegno di cui McCain avrebbe fatto volentieri a meno



L'endorsement di McCain, alquanto tardivo, da parte del vicepresidente Dick Cheney è stato immediatamente trasformato da Obama in uno spot per ribadire la continuità fra l'impopolare amministrazione Bush-Cheney e il candidato repubblicano John McCain.

Come sarebbe la Corte Suprema di McCain?

 

Secondo il giornale satirico The Onion, una Corte con altri giudici conservatori potrebbe essere ancora più assetata di sangue di quella attuale... Un eccellente video, che potrebbe tranquillamente essere scambiato per un autentico telegiornale di CNN.

Obama in North Carolina

Elezioni americane: si decide in Virginia e Ohio

A 48 ore dal voto, la dinamica della campagna elettorale negli Stati Uniti è ormai chiara. Si delinea una larga vittoria di Obama, che nel collegio elettorale potrebbe avere più di 300 voti (Bill Clinton nel 1992 ne ottenne 370 e il più qualificato dei siti che offrono statistiche politiche, fivethirtyeight, ne assegna a Obama 344).
Questo è il risultato di ciò che è successo immediatamente dopo le due convention, che avevano rianimato le speranze dei repubblicani (McCain fino alla convention democratica era sempre rimasto indietro, sia pure di poco, nei sondaggi). La nomina di Sarah Palin come candidato vicepresidente aveva riportato i fondamentalisti evangelici e i fanatici delle armi a mobilitarsi per il partito e questo si era immediatamente percepito nei sondaggi, dove per un momento McCain era passato in testa.
In realtà, il momento magico del senatore dell’Arizona è durato soltanto dieci giorni, perché a partire dal 15 settembre (fallimento della Lehman Brothers) le sue fortune sono andate nella stessa direzione dell’indice Dow Jones alla Borsa di New York: in basso, sempre più in basso.
Fino a sei settimane fa sembrava che, dopo tutti gli sforzi, le enormi spese e la mobilitazione dei due campi, la mappa dei risultati delle elezioni presidenziali 2008 dovesse risultare estremamente somigliante a quella del 2000 e del 2004: tutta la costa del Pacifico (Washington, Oregon e California) che era andata senza incertezze con Kerry, sarebbe andata a Obama. Questi non ha mai avuto problemi nemmeno lungo la costa atlantica, dal confine col Canada fino al Delaware, cioè negli stati di New York, nel New England (Connecticut, Rhode Island, Massachusetts, Vermont e anche nel conservatore New Hampshire) oltre che, naturalmente in California.I democratici sono sempre stati inoltre favoriti in Wisconsin, Illinois, New Jersey, Minnesota. Il terreno di scontro più aspro erano gli stati industriali del centronord: Ohio, Michigan,Pennsylvania, oltre a stati agricoli come l’Iowa e, nell’Ovest, il Colorado e il New Mexico. Oggi, invece, si sono rafforzate (almeno, secondo gli ultimi sondaggi) le speranze di Obama di “sfondare” in stati tradizionalmente repubblicani come la Virginia, il North Carolina, la Georgia e perfino l’Indiana, i due Dakota, il Montana (questi ultimi sarebbero però un colpo di fortuna). 
Nel 2004, tutto il Sud e l’Ovest erano andati ai repubblicani, ed erano stati sufficienti per vincere: oggi non più. Quest’anno la struttura del collegio elettorale favorisce i democratici e, per rimontare, i repubblicani, i dovrebbero assolutamente vincere in Pennsylvania (21 voti elettorali) e non possono perdere in Ohio (20 voti) né Florida (27 voti). I sondaggi non sembrano però favorevoli a McCain in nessuno di questi tre stati.
Poiché è ormai scontato che riconquistando Iowa e New Mexico (nel 2004 a Bush per una manciata di voti) assieme al Colorado, Obama è già a quota 264 (il numero magico per entrare alla Casa Bianca è 270) è sufficiente una vittoria democratica in Nevada (5 voti elettorali) per arrivare a 269. Se le cose restassero a questo punto, le sorti degli Stati Uniti (e del mondo) nei prossimi quattro anni sarebbero decise dal modo in cui votano i baristi, le cameriere ai piani, le donne delle pulizie e le spogliarelliste che lavorano sullo Strip, la luccicante arteria centrale di Las Vegas. Il Nevada è uno stato piuttosto sindacalizzato (si può fare la spogliarellista ed essere iscritte al sindacato) e ha una forte popolazione ispanica (20%), un discreto numero di afroamericani (7%), una bassa percentuale di popolazione sopra i 65 anni, quindi Obama può farcela.
Tuttavia, per fortuna dei democratici, le sorti di questa elezione non dipenderanno dai dadi che si gettano sul tappeto verde del Caesar’s Palace: come abbiamo detto, crolleranno alcuni bastioni repubblicani come la Virginia (13 voti elettorali) e in Ohio e Florida il favorito è ugualmente Obama. Lo spostamento complessivo di 61 voti elettorali in questi tre stati darà ai democratici la presidenza, con ampie maggioranze anche alla Camera e al Senato.

Fabrizio Tonello

McCain arruola Churchill al suo fianco



John McCain mobilita addirittura Winston Churchill e Theodore Roosevelt in questo video bellicoso, tutto sul tema "Non ci arrenderemo mai" (la voce fuori campo assomiglia effettivamente alla registrazione del discorso del primo ministro inglese dopo la sconfitta di Dunkerque, nel 1940). Non sembra, però, che questo sia il messaggio che gli americani vogliono ascoltare in questo momento.

La vedova di Robert Kennedy per Obama



Ethel, la moglie di Robert Kennedy, ucciso durante la campagna elettorale del 1968 e Max, il figlio, risiedono in Virginia e hanno registrato questo appello a favore di Barack Obama in uno stato che non ha votato per i candidati democratici alle presidenziali fin dal 1964.

sabato 1 novembre 2008

Halloween, gli alieni e le elezioni



Ieri notte era Halloween e questo è il guizzo di creatività della campagna di Obama, che ha usato frammenti di un film degli anni Cinquanta per invitare tutti a uno sforzo finale in vista delle elezioni. Eccellente.