venerdì 11 luglio 2008

La strategia di Obama

Washington D.C. – La campagna di Barack Obama sarà ricordata non solamente perchè il Senatore dell’Illinois è il primo candidato di colore con possibilità concrete di diventare Presidente degli Stati Uniti, ma anche perchè Obama sta inventando un nuovo modo di fare politica elettorale.Internet è senza dubbio il centro nodale delle operazioni di Obama for America, il cui fulcro è il sito web ufficiale www.barackobama.com. Per la prima volta nella storia della politica americana, la rete è così utilizzata non solo per le pubbliche relazioni, una vetrina per i media e per gli elettori connessi, ma anche come lo strumento organizzativo chiave di tutta le attività di campagna elettorale, che normalmente si dividono nelle tre categorie di mobilitazione sul territorio, raccolta fondi e rapporti con la stampa. Obama è riuscito fino ad ora, sfruttando a pieno il potenziale delle nuove tecnologie, a creare un’organizzazione diretta dal centro e, al contempo, diffusa sul territorio.Innanzitutto, il sito web di Obama ha contribuito a costruire, velocemente e ad un costo relativamente limitato, una comunità di un milione di attivisti che la campagna può rapidamente raggiungere e mobilitare via e-mail. Questi cittadini garantiscono anche un collegamento continuo e diretto fra il candidato democratico e il resto dell’America, grazie ai rapporti che costoro intrattengono con le proprie famiglie, colleghi, vicini di casa e, in generale, con le proprie comunità sparse per tutto il paese.La base di appassionati, che ha trasformato Barack Obama da politico a pop-star (basti pensare al successo del video dell’Obama Girl), ha anche permesso al Senatore dell’Illinois di raccogliere cifre record per finanziare la propria corsa alla Casa Bianca. Fin qui, Obama ha ricevuto circa 290 milioni di dollari. Grazie a tale successo, Obama ha potuto rinunciare ai contributi stanziati dal programma di finanziamento pubblico (quest’anno stabiliti in 84,1 milioni di dollari, che rappresentano anche il tetto massimo di spesa consentito ai candidati che ne usufruiscano). Così facendo, il Senatore dell’Illinois si è garantito il diritto di spendere a propria discrezione. L’altro aspetto interessante della raccolta fondi in stile Obama è che, attraverso l’utilizzo del World Wide Web, il Senatore ha costruito una rete capillare di piccoli contributori anziché affidarsi agli assegni delle grandi compagnie. In marzo, la donazione media fatta ad Obama è stata di 96 dollari.In aprile, 1 milione e 475 mila individui hanno effettuato quasi 3 milioni di donazioni per un ammontare medio di 91 dollari ciascuna.Le ultime previsioni indicano che Obama potrebbe arrivare a raccogliere altri 300 milioni di dollari da ora al 4 novembre. Forte di questa convinzione, Obama ha cominciato a creare una organizzazione nazionale di proporzioni mai viste, mettendo assieme un'esercito di collaboratori da inviare per tutti gli Stati Uniti con l'obbiettivo di aprire uffici su tutto il territorio nazionale per coordinare il lavoro dei volontari, del porta a porta e del phone-banking (ovvero delle telefonate agli elettori). È la prima volta che un candidato alla Presidenza decide di investire risorse in tutti i cinquanta stati dell’Unione, anziché puntare a quelli che costituiscono tradizionalmente la propria base e ai pochi swing states che finiscono sempre per decidere il risultato del voto. Janis, una volontaria di Culpeper County, contea tradizionalmente repubblicana della Virginia, tiene un diario entusiasta della propria esperienza di attivista pro-Obama sul blog liberal Daily Kos. Raccontando del primo incontro con il rappresentante di Obama for America sul luogo, Janis scrive; “Io ero convinta che si trattasse di un altro volontario probabilmente con base nella Virginia della Nord venuto nella republicanissima Culpeper County per un avanti-indietro in giornata. E invece indovinate un po’?!? Questo ragazzo è un collaboratore di Obama, con uno stipendio, ed è stato mandato nella mia contea per lavorare a tempo pieno fino alle elezioni!”Naturalmente, questo modello di raccolta fondi e questo rapporto con la base influenza in modo positivo le relazioni con la stampa. La disponibilità di denaro permette ad Obama di organizzare molti eventi e di avere il personale sul campo necessario a garantirne l’efficienza. La popolarità del Senatore, e la rapidità di comunicazione tra la campagna e gli attivisti data da Internet, fa sì che questi eventi abbiano pubblici numerosi ed entusiasti. Di conseguenza, i media non possono che riportare di questo movimento “dal basso”, funzionando quasi da altoparlante per il messaggio che la campagna di Obama vuole fare arrivare al resto del paese. L’ultima idea in questo senso è quella della Open Convention. Per vivacizzare l'atmosfera altrimenti prevedibile della convention di partito che si terrà a Denver a fine agosto, il team di Obama in collaborazione con il Partito Democratico ha deciso che il discorso di accettazione ufficiale della nomination, che i candidati vincitori normalmente tengono nel giorno di chiusura dei lavori di fronte ai delegati ammessi alla convention, verrà invece organizzato, quest'anno, all'INVESCO Field, uno stadio con una capacità di 75.000 spettatori. In questo modo Obama prova a trasformare un momento tradizionale e scontato del processo di nomination americano in un evento mediatico che porti ancora maggior attenzione sulla propria candidatura.David Corn, sul blog che tiene per Congressional Quarterly, si chiede; "Che cosa potrà mai fare John McCain per stare al passo? Noleggiare una nave da guerra per il proprio discorso di accettazione della nomination? Annunciare, prematuramente, il bombardamento dell'Iran?"
Valentina Pasquali